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PER UNA EXPO DIFFUSA E SOSTENIBILE
RASSEGNA STAMPA

Expo, i fans di Pisapia restano divisi di Alessia Gallione da Repubblica Milano - 19 luglio 2011

IL DIBATTITO è partito sul web, con il popolo di centrosinistra che ha invaso siti e profili facebook esponendo dubbi e contrarietà. Ed è ancora lì, soprattutto sulla pagina del social network di Giuliano Pisapia, che i suoi sostenitori hanno commentato l' intervista in cui il sindaco ha cercato di spiegare le ragioni della firma all' accordo di programma per le aree di Expo ereditato dal duo FormigoniMoratti. Una scelta obbligata, per Pisapia: «Io avrei espropriato, ma era impossibile cambiare l' accordo». Perché il tempo per farlo non c' era più e Milano avrebbe rischiato la revoca da parte del Bie. Parole che continuano a dividere quanti hanno commentato sul facebook: da una parte chi appoggia la decisione («Forza Giuliano, siamo con te»; «Lo sappiamo che non avresti voluto farlo, ma era l' unica cosa») e dall' altra chi avrebbe voluto modificare radicalmente l' impianto («Che errore»; «delusione e basta»). Ma, adesso, per tutti si deve guardare avanti. E fare in modo che quei «paletti» di cui parla anche il sindaco per salvaguardare il post Expo diventino realtà. Anche l' assessore Stefano Boeri riparte da questa necessità. La sua posizione, dice, non è cambiata: «Si poteva seguire una strada migliore, i tempi c' erano». Ma ora, sostiene, il suo impegno è concentrato «per cercare di ridurre i danni di quell' accordo. Si può fare ancora tantissimo». Sulla possibilità di potenziare le deleghe sull' Expo dell' assessore, il sindaco sembra aver preso tempo: prima serve «il chiarimento» sul ruolo dello stesso Pisapia come commissario straordinario. Poi, «se saranno necessarie modifiche ne discuteremo con serenità». Ecco la risposta di Boeri, che non mette fretta ma continua a rivendicare maggiore forza: «Ora l' importante è che Pisapia diventi commissario: è una garanzia per cui mi batterò. Una volta che questo avverrà, però, mi aspetto che mi dia una delega piena». La sua idea sull' accordo e, soprattutto, su quello che significherà per quel milione di metri quadrati dopo il 2015, Boeri l' ha ribadita durante una serata pubblica dedicata a Expo nello studio dell' architetto Emilio Battisti. Al dibattuto hanno partecipato anche la presidente dell' ordine degli architetti Daniela Volpi e il presidente dei costruttori Claudio De Albertis. «Insieme - ha spiegato Volpi- per la prima volta abbiamo lavorato a una soluzione che permettesse di coniugare i concorsi di architettura per le opere Expo alla procedura degli appalti che, per i ritardi, vuole seguire la società di gestione». Per ora è caduta nel vuoto. Per Boeri si dovrà lavorare da subito per abbassare l' indice edificatorio futuro: «Perché, sommato alla costruzioni di dell' evento che rimarranno, equivarrebbe a far calare sull' area 40 torri da 100 metri». Troppo. È per questo che, dice, proporrà di fare subito un documento di inquadramento al prossimo piano urbanistico sul post 2015, «che diminuisca l' indice e sposti altrove i volumi». Con lo stesso obiettivo, il centrosinistra (la discussione è nel calendario del consiglio comunale già giovedì) presenterà un ordine del giorno per vincolare le costruzioni a funzioni pubbliche. Sel ha già presentato qualche idea. E la linea è precisa: a cominciare dall' esclusione di case a prezzi di mercato prevedendo solo housing sociale.

- ALESSIA GALLIONE