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PETIZIONE SU EXPO 2015 Se vuoi lasciare il tuo commento, segnalazione o suggerimento su questa iniziativa...
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 Alex Bordini il giorno 28/06/2010 ha scritto: Buongiorno. Ho letto con attenzione il suo intervento recente su Corriere Milano,e,ancora una volta, condivido le sue idee.Soprattutto, ma non solo, in merito al ruolo centrale della sosteninbilita' e della legacy. Essendo io uno sconosciuto che tenta solo di informarsi, mi fa piacere che vi sia qualcuno che piu' autorevolmente sostiene pensieri anche miei. Mi consenta solo due rilievi: 1-anche il suo intervento, come altri in passato, perpetua la non indifferente imprecisione di confondere visitatori attesi con biglietti venduti. 29 milioni sono i biglietti che il piano prevede di vendere, non gli spettatori; una differenza di 8 milioni non e' irrilevante. Che poi tali numeri siano in ogni caso gonfiati, posso convenirne. 2- Verso la fine del suo intervento lei sostiene che, a fronte della innegabile crisi, non ci si possa aspettare che sia il danaro pubblico a pagare l'evento, quale che ne sia la matrice. Penso sia una visione che non avra' riscontro reale. I privati daranno qualcosa, certamente, ma poco rilevante rispetto ai finanziamenti 'fissi' previsti. E ,proprio in questa congiuntura, aspettarsi che il mondo corporate investa a breve su Expo e' irrealistico. Si noti che, a distanza di meno di 2 anni da Londra, nessuna azienda ha ancora iniziato a comunicare riguardo alle Olimpiadi. Nessuna societa' comunichera' intorno a Expo per i prossimi 3 anni almeno. A meno che lo faccia per motivi politici, ma questo, si sa, e' discorso diverso.
 tool il giorno 16/03/2010 ha scritto: Si, probabilmente lo e
 Pierfrancesco Majorino il giorno 02/08/2010 ha scritto: La vostra iniziativa è nello spirito e in diverse proposte e fasi assolutamente giusta. La situazione politica e le scelte gestionali, purtroppo, non promettono nulla di buono.
 Alfonso il giorno 24/12/2009 ha scritto: Ho firmato la petizione pur non condividendola al 100% ( oddio , per un buon 70% almeno direi di sì ) . Vorrei anche io che oltre ai dibattiti e ai convegni si facesse qualcosa di concreto per migliorare l 'ambiente milanese lombardo eccetera . Intanto mi piacerebbe che Lucio Stanca , seppure non lo conosco di persona nè so molto di lui , rinunci o sia costretto a farlo allo stipendio da parlamentare anche visto che mi risulta essere tra i più grandi assenteisti , oppure lo devolva per intero per qualche causa nobile e utile . Per tutti quelli che non li conoscono , segnalo partecipami , nato da rete civica Milano come forum di democrazia on line a Milano , amicideinavigli , cuoredimilano. ( sempre sui navigli e loro da me auspicata almeno per ora parziale riapertura ). Siccome non mi rende possibile mettere i siti per esteso ,dico solo che oltre a www. all 'inizio ,bisogna aggiungere in fondo .it ai primi 2 , .org all ' ultimo . Buon natale e sopratutto buon 2010 !
 giovanni mazza il giorno 24/09/2009 ha scritto: I contenuti del testo (petizione) mi paiono massimamente condivisibili; il punto è che tutto cio' non dovrebbe essere solamente teorizzato, dibattuto, magari condiviso, ma trovare attuazione in programmi e progetti realistici, praticabili, diffusi sul territorio, con procedure trasparenti da operatori (progettisti, imprese, amministratori....) interessati sinceramente al bene comune pensando all'oggi ed al domani. E' forse chiedere troppo!.... A volte pare di si, ma guai a darsi per vinti!
 Pharmb310 il giorno 17/09/2009 ha scritto: Very nice site!
 Fabio Clarotto il giorno 14/07/2009 ha scritto: Ho visitato recentemente Lisbona e anche la parte Expo98 (Parque das Naçoes). Sono affascinato dalle realizzazioni delle archistar; ho anche avuto l'impressione di una certa vivibilità della zona, che però è lontana dai cittadini, quindi dal futuro incerto. Ciò detto, penso che non si debbano perdere occasioni preziose di arricchimento del contesto urbano: le archistar potrebbero lavorare NELLA città, così vedremmo veramente di che cosa sono capaci; progettare con vincoli è la sfida. Milano è come il Lambro: potrebbe essere uno dei fiumi più belli d'Italia, invece è il più marrone. Lavoriamo su Milano, lavoriamo per il Lambro.
 Vittoria Cesari Testa il giorno 23/06/2009 ha scritto: Sono d'accordo con la Vostra iniziativa, segnatamente per ciò che riguarda il coinvolgimento dell'area metropolitana e la creazione di infrastrutture che rappresentino fin d'ora risposta eccellente ed esemplare ai problemi esistenti riguardo alla mobilità, alla ricettività, anche per un abitare transitorio di qualità a costi sostenibili.
 laura peroni il giorno 06/03/2009 ha scritto: sono d'accordo x l'expo sull'utilizzo di edifici già esistenti nella città. inoltre ritengo prioritario l'impiego dei soldi per la sistemazione di marciapiedi e strade ridotte a buche e rattoppi INDECENTI,la costruzione di parcheggi x motorini e motociclette, la collocazione di panchine ben progettate per non diventare dormitori, ma per consentire ai milanesi di sedersi NON SOLO A PAGAMENTO nella LORO città
 Stefania Borella il giorno 06/02/2009 ha scritto: Concordo pienamente con la vostra iniziativa. Penso che in effetti sia decisamente controproducente e troppo costoso, in termini di spreco delle ormai molto risicate risorse di territorio presenti nella provincia, urbanizzare ulteriormente con strutture di difficile riutilizzo. Vorrei ricordare che nei primi anni '90 le associazioni ambientaliste nazionali congiunte (Italia Nostra, Lega Ambiente e WWF) hanno partecipato e sostenuto, con il contributo dell'Amministrazione provinciale, il Comitato per il Sistema Verde Nord Milano. E' stata condotta un'opera di sensibilizzazione nei comuni del nord Milano proprio finalizzata alla salvaguardia ed alla creazione di un sistema delle aree verdi ancora presenti in questo territorio, sia parchi già istituiti che aree agricole, e ad un possibile raccordo di queste con il Parco Agricolo Sud Milano. L'intero lavoro svolto, in diversi anni, è confluito nelle tavole di analisi e in quella di proposta consegnate nel '95 all'Amministrazione provinciale. Questo solo per sottolineare come “il problema” sia sempre quello, l’uso che s’intende fare del territorio nella sua complessità e come questo si riproponga fortemente sempre e solo nelle grandi occasioni, vanificando spesso il lento e minuto lavoro già prodotto. La capacità di progettare la sostenibilità ambientale e la qualità della vita con la correttezza morale di interventi, a volte minimi, di manutenzione, ricucitura e valorizzazione dell’esistente che necessariamente si esimano dall’autocelebrazione e dalla eccezionalità, ma non dalla qualità, pare sia diventato bene raro. Sarebbe auspicabile affrontare le trasformazioni proposte dall’evento Expo fissando alcuni punti inderogabili, quali la salvaguardia delle aree libere, cioè agricole; la riqualificazione dell’esistente; l’implementazione dei diversi livelli possibili dell’aspetto connessione... e qualcun’altro ancora.

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